IT EN
Storia della seta | dall'antichità ai giorni nostri

Storia della seta e curiosità. Dall'antichità ai giorni nostri.

30/09/2021

 

Recenti studi su alcuni residui di proteine rinvenuti in un sito archeologico fanno risalire la sua primissima lavorazione ad 8500 anni fa. Era un bene di lusso, prerogativa di imperatori ed imperatrici, dignitari di corte e sacerdoti.

Di cosa parliamo? Della seta, filato antico e prezioso.

Per secoli la Cina ha custodito gelosamente i segreti sulla sua lavorazione. Verso la fine del III secolo ha però cominciato ad oltrepassare i suoi confini a causa di saccheggi o come dono ad altri “capi nomadi”. In Europa era conosciuta ed apprezzata già ai tempi dell’impero romano, che ne venne in contatto grazie ai vessilli dei soldati persiani.

Ma nessuno ancora conosceva l’origine e la lavorazione di questo magnifico prodotto. E fu soltanto nel 550 d.C. che due monaci svelarono il segreto della sua produzione all’imperatore Giustiniano, successivamente portando a Costatinopoli alcune uova di baco nascoste in bastoni cavi. Almeno così si racconta.

Per la sua diffusione fu di grande importanza la “Via della seta”, ovvero il percorso via terra e via mare, lungo circa 8000 km, che affrontavano le carovane partite dalla Cina, per commerciarla assieme ed altri prodotti.

Con il passare del tempo la sericultura si diffuse anche in Europa e l’Italia fu tra i paesi al vertice per la sua produzione. Il declino cominciò nel periodo tra le due guerre mondiali a causa della comparsa delle fibre sintetiche e dell’industrializzazione dei paesi asiatici che resero la concorrenza insostenibile.



Ma che cos’è la seta?                                 /media/ahimsa_2_.jpeg 

La seta è un filamento che si ricava dal bozzolo che il baco (Bombix Mori) crea attorno a sé per trasformarsi prima in crisalide e poi in farfalla. Ogni bozzolo è composto da circa 900 metri di filamento di bava; filamento che è costituito all’80% da una sostanza proteica (fibroina) e da un 20% di sostanza gommosa (sericina).

La lavorazione del filato viene effettuata prima che il baco completi la sua trasformazione in farfalla, questo per evitare che il bozzolo venga forato dall’animaletto.

Una volta ucciso il baco immergendolo in acqua bollente, il bozzolo viene lavorato al fine di eliminare la parte gommosa. A seconda della quantità di sericina eliminata, il filato ottenuto sarà più o meno pregiato.

In questi ultimi anni, con l’aumento della consapevolezza verso il rispetto per la natura e gli animali, si è cominciato a produrre anche una seta “non violenta”: la seta Ahimsa.

La lavorazione di questo tipo di filato viene effettuata solo dopo che il baco ha completato la trasformazione ed è fuoriuscito dal bozzolo, consentendogli così di portare a temrine il suo ciclo vitale in modo naturale.
Sicuramente la lavorazione del bozzolo forato non è semplice e richiede una certa maestria, ma il filato ottenuto è molto particolare ed eticamente corretto.

 

/media/silk.jpg

torna indietro