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Cardatura | il cardo e la sua storia attraverso i secoli

Cardatura: una storia antica, legata al cardo

08/09/2020

 

Scardaccione, Pettini di lupo, Rissolo, Cima dei pastori, Lattugone, Verga del pastore, Pettenaro...

Di cosa sto parlando?

Se aggiungo Cardo dei lanaioli?

Ancora niente?                                     /media/cardo_phrema.jpg

Bene, tutti i nomi sopra elencati appartengono ad una pianta comune che cresce lungo i fossi, a bordo strada in zone pietrose ed argillose: il cardo. Facilmente individuabile grazie alla sua altezza (può raggiungere anche i 2 metri), è caratterizzata da delle “pannocchiette” ovoidali (capolini) che in estate si ricoprono di tanti piccoli fiorellini violacei. Tutta la pianta è ricoperta da spine ed aculei. È una specie molto robusta, che persiste anche in autunno fornendo cibo agli uccelli ed assumendo un bel colore bruno dorato.

Attualmente usata per lo più in campo ornamentale nelle composizioni con fiori secchi, ha in realtà una storia ben più antica da raccontare...

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Infatti a parte il suo utilizzo in campo medicinale, questa pianta veniva utilizzata per la lavorazione della lana fin dai tempi degli antichi Egizi. I suoi capolini secchi essendo duri ma elastici, venivano utilizzati anche dai “Fullones” romani (mercanti che si dedicavano alla lavorazione ed al commercio della lana) per cardare la lana.

Questo suo utilizzo è perdurato nel tempo, tanto che all'epoca di Carlo Magno probabilmente le comunità religiose operarono una selezione sulla qualità dei semi della pianta e ne introdussero la coltivazione in Francia. Verso la metà del XIX secolo tale tipo di coltivazione giunse anche in Italia raggiungendo il suo apice negli anni '50 – '60 per poi declinare a causa dell'elevato costo della manodopera e del sopraggiungere dell'industrializzazione che trasformò i capolini del cardo in aculei metallici.

Ma nonostante il declino, il suo utilizzo non è scomparso totalmente. Infatti ci sono ancora alcune aziende che utilizzano il Cardo dei lanaioli nella cardatura per la produzione di tessuti pregiati. Come per esempio il panno dei tavoli da biliardo.

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