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Filati naturali

 

Benvenuto nelle sezione dedicata ai filati naturali. Phrema Design è sempre alla ricerca di prodotti di qualità! In questa pagina propone una selezione di filati ricavati da fibre con determinate caratteristiche che le rendono particolarmente pregevoli:

  • Sono filate completamente a mano.
  • Non sono trattate o sbiancate chimicamente.
  • Non sono tinte. I colori sono quindi quelli originali del vello animale o della pianta da cui sono ricavate.
  • Per quanto riguarda quelle di origine animale, cardatura e/o pettinatura avvengono sempre manualmente, secondo metodi tradizionali.
  • Nel caso della seta, i bachi non vengono uccisi.

 

Fibre tessili di origine vegetale

 

Canapa

La fibra di canapa per uso tessile si ricava dalla lavorazione della Cannabis sativa (nello specifico dal fleoma, insieme di elementi tessutali che conducono la linfa elaborata discendente).

Già anticamente è diffusa in tutto il mondo come materia prima da cui si otteneva una carta di alta qualità, sottile e resistente. Alcuni esempi di stampa su carta di canapa sono la Bibbia di Gutenberg (1450), la Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America (XVIII sec), le opere di Mark Twain, Victor Hugo, Alexandre Dumas, Lewis Carol (XIX sec)...

L'uso tessile della canapa in Italia ha tradizioni antiche. Veniva impiegata per creare tessuti grezzi e cordame. Il suo utilizzo è molto legato all'espandersi delle Repubbliche Marinare; infatti le vele e le corde delle navi da guerra erano in canapa. Si narra che pure le cime delle tre caravelle di Colombo fossero state realizzate in Italia utilizzando la questa fibra.

Ha antiche radici anche l'utilizzo di tessuto di canapa per uso domestico.In Romagna sono un elemento caratteristico le tovaglie in canapa decorate con stampi in rame con i classici color ruggine e verde. Produzione che continua tutt'ora. Negli anni '70 con l'inasprirsi dei divieti della coltivazione di canapa indiana, anche la Cannabis sativa cade in disuso.

Solo all'inizio degli anni 2000 in Italia si è tentata la reintroduzione di questa pianta.

 

Ortica

L'ortica è una delle specie vegetali più conosciute ed utilizzate dall'uomo fin dall'antichità. Sembra che già all'età della pietra esistessero delle coltivazioni a scopo alimentare umano ed animale.

Per quanto riguarda il suo uso tessile veniva impiegata per creare lacci, tessuti ed anche carta. Uno dei ritrovamenti più antichi risale all'età del bronzo. Nello specifico si tratta di un tessuto che avvolgeva una salma. Si racconta che anche le uniformi dell'esercito di Napoleone fossero in tessuto d'ortica.

Per avere una vera e propria coltivazione qui in Europa, dovremo aspettare il XX secolo, quando durante la prima e la seconda guerra mondiale questo materiale sostituì il cotone allora introvabile. Con la “ricomparsa” del cotone, questa fibra venne di nuovo dimenticata.

Solo di recente, grazie alla maggior attenzione per la salvaguardia ambientale, l'interesse per questa pianta si è nuovamente destato. Infatti la sua coltivazione, là dove non cresca spontanea, non necessita di fitofarmaci e diserbanti e può avvenire in terreni sovra-fertilizzati. Altro fattore importantissimo: dell'ortica non si butta niente! Infatti dalla corteccia si ricava la fibra tessile, con la parte interna si produce cellulosa per carta estremamente pregiata e infine le estremità fresche e le foglie forniscono un prodotto altamente nutritivo per uso zootecnico.

Il nome di questa fibra cambia a seconda della specie utilizzata; quindi potremmo trovare fibra di Ramper (Boehmeria nivea), fibra di Allo (Urtica ferox, Urtica crenulata e Urtica urentissima), la nostra fibra d'ortica (Urtica dioica).

 

Lino

Il lino è la fibra tessile più antica al mondo. La storia della sua coltivazione e lavorazione risale fino ad 8000 anni prima di Cristo. Veniva coltivato nell'antica Babilonia e in Egitto, dove sono stati ritrovati manufatti realizzati con questa fibra nelle tombe. Veniva anche usato per mummificare i faraoni.

“Il libro di Zagabria”, più comunemente conosciuto come Mummia di Zagabria costituisce il più lungo testo in lingua etrusca di cui disponiamo (circa 1200 parole) ed è il solo libro in lino esistente, oltre ad essere considerato il più antico d’Europa. Grazie ai Fenici che ne fecero merce pregiata nel commercio, questo materiale approdò in Europa e si diffuse in Grecia, Bretagna, Irlanda, Inghilterra...

Nonostante il passare del tempo, questa fibra non ha mai abbandonato l'uomo, anzi in quest'epoca dove si sta riscoprendo il piacere del naturale ed il rispetto per l'ambiente sta assumendo sempre più importanza ed è sempre più richiesto. (Rispetto alla coltivazione del cotone, per produrlo si risparmiano 650mila metri cubi di acqua e 300 tonnellate di prodotti fitosanitari perché ha bisogno solo dell’acqua piovana e non richiede l’uso di pesticidi). Le piantagioni assorbono 250mila tonnellate di CO2 ogni anno. Essendo di origine vegetale è biodegradabile e la sua coltivazione non impoverisce il suolo, ma lo preserva. È anallergica.

Il materiale che si ricava dal lino è antistatico, quindi non attira e non trattiene la polvere. Ha grandi capacità di assorbimento dell'umidità. Infatti è in grado di ritenere una massa di acqua uguale alla propria massa secca. Questo lo rende anche adatto alla tintura proprio perché assorbe molto bene l'acqua. Infine, essendo isolante e termoregolatore, può essere utilizzato tutto l'anno, ed avendo anche una resistenza elevata all'uso, i capi ed i manufatti in lino sono destinati a durare nel tempo.

 

Fibre tessili di origine animale

 

Seta Ahimsa

La seta Ahimsa (così viene denominata in India) è conosciuta anche come “seta non violenta” oppure “organic peace-silk”.

È nata per rispondere ad alcune scelte etiche.

Si tratta infatti di una normale seta ottenuta sempre dai bachi, ma la sua trasformazione avviene solo dopo che la larva ha completato la sua metamorfosi trasformandosi in farfalla. Viene così evitata l'uccisione del baco.

La sua filatura, quindi, risulta più complessa, in quanto invece di avere un filo unico da “srotolare” dal bozzolo, avremo dei fili frammentati perché la farfalla per uscire dal suo involucro protettivo realizza un forellino sulla sommità. La sua caratteristica lavorazione perciò ci regala un filato un po' più spesso ed irregolare, ma non per questo meno prezioso, anche perché non facile da reperire.

Capita che la seta bourette venga identificata come seta Ahimsa. Attenzione!!! La seta bourette viene ottenuta dalla lavorazione di cascami (residui utilizzabili provenienti dalla lavorazione del prodotto) di seta realizzata uccidendo il baco o da bozzoli “difettati” di seconda scelta che non garantiscono comunque la sopravvivenza del baco. Mentre per la seta Ahimsa non solo viene concesso al baco di concludere il suo ciclo vitale in modo naturale, ma la materia prima resta sempre di prima qualità.

 

Lana Himalayana

La lana Himalayana viene ricavata da capre e pecore che vivono in media/alta quota. Questi animali costituiscono la principale e più importante fonte di reddito per i pastori che le allevano.

Vivono perennemente al pascolo, cambiando l'altitudine a seconda delle stagioni (dagli 800/900 metri s.l.m. fino ai 3600/4800metri s.l.m.), mangiando erba o altra vegetazione e integrando una manciata di sale ogni 1 o 2 settimane.

La lana ottenuta con lavorazioni completamente manuali (dalla tosa alla filatura) risulta morbida e calda, ma anche un po' più “rustica”. Questo perché la materia prima non subisce alcun tipo di lavorazione al di là di quelle strettamente necessarie.

Come già detto, questa tipologia di lana è molto calda. Ciò è dovuto al fatto che gli animali vivono al pascolo tutto l'anno in un ambiente anche freddo e piovoso, e questo fa sì che il loro vello sia ricco di lanolina.

 

Lana di Yak

La lana di yak si ricava dal vello dello yak per l'appunto (Bos grunniens), un grosso bovino che vive nelle regioni himalayane ed in alcune zone di Mongolia e Asia centrale.

Conosciuto in Tibet come Khullu, la fibra ricavata da questo animale è stata utilizzata per millenni dalle popolazioni nomadi per realizzare corde, tende, vestiti e coperte. Questo perché lo yak che vive allo stato brado sopportando intemperie e temperature che possono raggiungere i -50°C produce un manto molto caldo. Ma d'estate la temperatura sale (32°C) ed ecco che il nostro bovino perde naturalmente la parte in eccesso di vello per adeguarsi al clima. I pastori quindi non dovranno fare altro che raccoglierlo pettinando l'animale.

La fibra di yak si divide in tre grandi “categorie”:

  • la più grossolana che veniva utilizzata dai nomadi per le loro tende
  • la “media” utilizzata sempre per le tende, ma anche per le corde
  • la più sottile utilizzata per l'abbigliamento

Ma quali sono i pregi di questa tipologia di lana?

Come già detto è un materiale molto caldo. La sua morbidezza è paragonabile a quella del cachemire, essendo il diametro della fibra molto simile. Infine è traspirante e contrariamente a quanto si pensa non ha un cattivo odore.

Il colore naturale del vello dello yak può essere scuro (mogano/nero) oppure chiaro (avorio/cenere). Quest'ultimo è molto più apprezzato ed ammirato in quanto gli animali con vello chiaro sono più rari.

 

Vendita lane e filati online su ordinazione (quantità minima 100 grammi). 

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I nostri filati bianchi naturali possono essere colorati con tinture di origine vegetale

 

FN001 Canapa naturale T. 150

info costi

Fibra antichissima, usata già dai Fenici. Filato a mano. Colore naturale. Disponibile anche sbiancata. Consulta la scheda tecnica alla sezione FILATI ARTIGIANALI. Su richiesta anche tinto con coloranti sintetici (ARS COLORS) o vegetali e minerali (acquisto minimo 1 kg). Ferri/uncinetto consigliati:n.3,5 n.4 n.4,5. Titolo 150.
Consulta la scheda tecnica

FN002 Filato di Ortica naturale

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Sembra che l'utilizzo di questo filato risalga già all'età del bronzo. Filato ecosostenibile in quanto completamente biodegradabile. Viene fornito con filatura manuale, molto resistente. Disponibile anche sbiancata. Consulta la scheda tecnica alla sezione FILATI ARTIGIANALI. Ferri/uncinetto consigliati:n.3 n.3,5 n.4 n.4,5 Titolo 100.
Consulta la scheda tecnica

FN003 Lino Naturale

Filato usato in tessitura già dal 6000 a. C. Materiale resistente all'usura, viene fornito con tonalità naturale (non tinto) e filatura manuale. Su richiesta è possibile avere filato tinto con coloranti sintetici (ARS COLORS) o vegetali e minerali (acquisto minimo 1 kg). Ferri/uncinetto consigliati: n.3,5 n.4 n.4,5 Titolo 80.
Consulta la scheda tecnica

FN004 Seta Ahimsa - seta vegana

info costi

La seta Ahimsa è conosciuta anche come seta non violenta o seta vegana. Infatti, prima di cominciare la lavorazione del bozzolo, viene permesso al baco di completare la sua trasformazione e nascere, forando così il suo involucro setoso. Il filato che si ottiene è molto particolare, in quanto composto da di filamenti di diverse lunghezze ritorti insieme. Mantiene la sua lucentezza e resistenza, e la filatura manuale gli dona uno spessore irregolare. Viene proposto nella sua colorazione naturale (bianco). Consigliato per creazioni artistiche ed oggetti d’arredo. Ferri/uncinetto: n.3 n.3,5 n.4
Consulta la scheda tecnica + colori

FN005 Lana tibetana himalayana naturale T. 80

info costi

Filato ottenuto da pecore che vivono sulla catena himalayana, ricco di lanolina, non tinto, cardato e filato a mano con metodo tradizionale tibetano. Su richiesta è possibile avere filato tinto con coloranti sintetici (ARS COLORS), o vegetali e minerali (acquisto minimo 1 kg). Adatta alla lavorazione a telaio, ferri (n.5-n.6) e uncinetto (n.4,5-n.5). Titolo 80
Consulta la scheda tecnica + colori

FN006 Lana tibetana himalayana naturale T. 100

info costi

Lana ottenuta da pecore che vivono in media/alta quota tutto l'anno, alimentandosi con ciò che trovano in natura. Essendo animali che vivono sempre al pascolo e quindi anche al freddo ed alle intemperie, la loro lana è ricca di lanolina. , al di là della pulizia, non subisce alcun tipo di trattamento. Viene cardata e filata a mano. Il suo colore bianco è quello naturale del vello dell'animale. Disponibile anche tinta. Consulta la scheda tecnica alla sezione FILATI ARTIGIANALI. Adatta alla lavorazione ai ferri/uncinetto (n.4 - n.5) e telaio. Titolo 100
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FN007 Filato di yak naturale chiaro

info costi

Filato ottenuto dalla pettinatura di questa specie di bue tibetano. Lana di colore chiaro completamente naturale, filata a mano. Disponibile su richiesta anche filato tinto con coloranti sintetici (ARS COLORS) o vegetali e minerali (acquisto minimo 1 kg). Adatta alla lavorazione a telaio, ferri (n.5-n.6) e uncinetto (n.4,5-n.5).
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FN008 Filato di yak naturale scuro

info costi

Filato ottenuto dalla pettinatura di questa specie di bue tibetano. Animale considerato sacro in Tibet, non subisce nessun tipo di maltrattamento perché vive in libertà nel suo habitat naturale fino alla fine della sua vita. Lana di colore bruno filata a mano. Ideale per lavorazioni a telaio, ferri (n.5-n.6) e uncinetto (n.4,5-n.5).
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FN009 Lana tibetana feltrata filata a mano

info costi

Filato ottenuto dall'infeltrimento della fibra di lana tibetana. Filata a mano, spessore irregolare. Colore naturale. Su ordinazione anche colorata con tinture sintetiche (ARS COLORS), o vegetali e minerali (acquisto minimo 1 kg). Adatta alla lavorazione a telaio, ferri (n.13-n.14) e uncinetto (n.10).
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FN010 Fibra di Mohair

100% Pura fibra di mohair made in Italy. Prodotta da allevatori italiani viene fornita in nastro già lavata e pettinata. Disponibile in un unico colore: bianco naturale. Adatta alla filatura ed alle lavorazioni in feltro.
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